Primavera un'altra volta



La confusione mi sospinge, i pensieri si intrecciano, il sonno si addensa negli occhi, dietro il collo, dentro alle giunture.
Una spinta indecifrabile verso un obiettivo poco chiaro.
Tu, vorrei farti assaggiare la mia pastiera, ma poi ti piace la pastiera?io mica lo so.
Giornate di paura e smarrimento, dolore aggrappato alla carne, ai muscoli, ai nervi.
Notti agitate, aria che cambia ma non sono serena per farci davvero caso, per aprire la bocca e prendermi boccate di vento tiepido.
Il freddo molla la morsa, il tempo scorre via con una velocità bruciante, lascia il segno escoriato sulla pelle.
Vorresti portarmi, vorrei portarti.
Massaggiami ancora, ti offro la mia schiena, tue sono le mie natiche, su di te cadono i miei desideri, annusa il mio respiro, nei miei sogni cammini sempre, ti muovi, ci sei.
Il cane femmina si riprende il mio odore dalle tue mani, la cioccolata mangiata insieme è più morbida, più gustosa ed avvolgente, dormire mi farebbe bene, nuotare mi farebbe bene, bere, bere mi farebbe proprio bene.
Mi piacerebbe anche cantare e prendere un treno, dovrei fare dei colloqui e cercare un nuovo progetto.
La primavera mi fa girare la testa, mi riempie di bollicine frizzanti e di una malinconia festosa, mi travolge con una fame infantile e con un sonno da neonato.
La nuova stagione mi stanca e rinnova, mi taglia i capelli e mi colora le guance, la nuova luce mi stupisce fino a tardi.
Nove anni fa stavi per nascere, nove anni fa mancava pochissimo a conoscerti, nove anni fa avevo una pancia enorme ed un passo lento e pieno di curve.
Ho ancora le unghie così fragili, un cuore pieno di graffi, e lo stesso bisogno di primavera di sempre.

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