Il giorno del tuo compleanno



Una mattina ti svegli ed i tuoi figli ti portano nel letto una colazione preparata con le loro manine, happy birthday di Stevie Wonder a tutto volume, ed un cartellone azzurro disegnato d'amore.
A guardare le candeline a forma di numero hai 42 anni, delle buffe calamite sul frigo, un cuore mai in pace ed alcune bollette arretrate.
Una mattina nel giorno del tuo compleanno hai nascosto nell'armadio un regalo bianco chiuso nella carta velina ed una promessa di vedere Venezia.
Una mattina come oggi hai ricevuto due libri scritti da te e fatti stampare da qualcuno che ti vuole bene.
Una mattina hai ordinato una crostata di frutta per soffiare le candeline ed hai gonfiato i palloncini con i tuoi bambini, ma tu li sai solo chiudere i palloncini, tu che di fiato non ne hai molto eppure non hai mai neanche fumato.
Una mattina ti arriva una valanga di amore disordinato, illegittimo, accavallato, fuori dagli schemi, ma tutto per te.
Dentro quest'amore ci ritrovi te stessa e ti assomiglia, è spettinato e vivace, ostinato e fragilissimo, palpitante e tenero.
Una mattina ti scrivono "auguri sogno svanito" e ti senti trafiggere lo stomaco perché non avresti voluto fargli tanto male a quel cuore che hai strapazzato.
Una mattina ti arriva un messaggio così: "buon compleanno, una carezza ai tuoi ragazzi" e ti piange il cuore per tanto amore sprecato, per tanto amore maltrattato.
Una mattina una vecchissima amica ti scrive "buon compleanno vado a Milano" e ti accorgi solo ora che ti dispiacerebbe proprio non vederla anche se è troppo tempo che non la vedi più.
Una mattina in cui compi 42 anni, due cari amici ti scrivono che ti hanno regalato i biglietti per andare a sentire un concerto insieme, e non ti pare vero, e scoppi di gioia.
Una mattina come oggi capisci che i denti che avevi davanti piacevano tanto a chi ti voleva bene davvero e te ne rammarichi.
Una mattina del 18 marzo hai saputo che una tua amica ha pianto mentre era a lavoro senza di te e pensi che avresti voluto esserci per stringerla un po'.
Una mattina del 18 marzo hai iniziato a festeggiare il 17, con una giacca bianco panna, un body nero di pizzo ed il cuore immerso in una vecchia emozione che avevi tentato di dimenticare ma che ora ti guarda e ti fissa ed è identica a sé stessa e splendente di pericolo e gioia, un'emozione che oggi ti fa tremare di paura e di voglia.

Di amici veri ne sono rimasti pochi e poi di vero in questa vita cosa c'è?
Che il pollo ti unge le mani e che a Marzo il tempo è variabilissimo, ed un minuto hai freddo ed un minuto dopo hai caldo, ecco cosa c'è di vero nella vita, che forse, non saresti potuta che nascere in Marzo, con questo tempo assurdo, tu che sei una contraddizione vivente.

Commenti

Post popolari in questo blog

Io in:"Differenze seconda parte"

Diciotto

Nel tunnel