Chat


Ci sono le chat della scuola elementare, quella della materna, quella per il regalo alle maestre delle elementari e quelle per il regalo alle maestre della materna, la chat dei cugini, quella del regalo di compleanno per il collega di turno (cambia di volta in volta il titolo e l'immagine del profilo).
C'è la chat delle amiche della palestra nella quale si allegano foto di squat e crunch da fare comodamente mentre si gira il sugo, quella dei condomìni dove ci si azzuffa per i cornicioni pericolanti, quella dei colleghi di lavoro per scambi professionali, quella del campo scuola per aggiornamenti in tempo reale:" si stanno lavando i denti, ora dormono, stanno digerendo, il pullman viaggia ad una velocità media di 100 km orari", c'è la chat della comunione dove ci si scrivono consigli e fotografie allegate di bomboniere orripilanti e confetti al gusto ricotta e noci, nomi di servizi catering che vantano i tramezzini più farciti della zona, c'è la chat sorelle e fratelli, madri e figli, chat con gli amanti (qui il rischio di invertire le foto di bambini che ingurgitano ostie con femmine che in un selfie mattiniero, si sfiorano il pube, è altissimo), ci sono le chat con il fornitore al quale abbiamo ordinato i copriwater che ci invia il diametro del coperchio in pvc, chat con il meccanico che ci aggiorna sullo stato di usura delle pasticche dei freni della vostra auto, ci sono chat con il marito per dirsi di prendere il pane, il latte ed il cif spray.
Ci sono le chat culinarie tipo:" che se magnamo oggi?" per combattere la noia di dover cucinare ogni giorno per tutta la famiglia, ci sono le chat delle passeggiate di gruppo nel parco e quelle con l'avvocato dell'Adusbef per quel fatto lì dei soprusi.
Ci sono le temute chat dei compiti dei figli dove si rincorrono fotografie compulsive di pagine di geometria miste a schede di inglese da compilare a colori alternati, preferibilmente di domenica sera.
Ci sono chat per il gossip d'ufficio, quella con le ex suocere e quella con gli ex fidanzati (assolutamnte deleterie, nelle quali si trovano fotografie di noi intrecciate con il fidanzatino dell'epoca, piene di brufoli e capelli cotonati).
C'è un pullulare isterico di bip bip, suoni acuti di notifiche a raffica, ad ogni ora del giorno e della notte, uno scrivere sincopato che può svelare domande a bruciapelo del tipo: "le ricariche in gel delle penne Frixion da Auchan sono scontate?" oppure: "come vestite i vostri figli per la fotografia di fine anno?" ed ancora:" in valigia per il campo scout mettete pigiami a manica lunga o corta?" e questo può seriamente minare l'equilibrio psicofisico di qualunque essere umano, figuriamoci di una coppia, figuriamoci di una famiglia.
C'è gente che ormai guida con una mano occupata dal dispositivo preferito, persone intente a rispondere con audio pieni di respiri e clacson o addirittura con messaggi digitati al semaforo, che se il semaforo non è bastato a concluderli, si continua in corsa, presi dalla frenesia di restare in contatto e rispondere sempre, rispondere subito, inserendo la terza.
Ci sono sani di mente tacciati di sociopatia spinta, che abbandonano il gruppo sfiniti, ed altri che si trascinano anni senza ribellarsi.
Ci sono analisi di spunte, doppie spunte, on line, sta scrivendo, che monopolizzano intere conversazioni fra amiche, era "on line" ma non mi ha risposto, stava scrivendo ma non a me, non vedo una sua doppia spunta da sabato alle 21.15 orario del suo ultimo accesso.
Ci sono invii incontrollati di emoticons assurdi, catene insopportabili e lunghissime ed allegati da youtube che nessuno ascolta mai.

Tra poco ci informeranno con messaggi del tipo:" stava leggendo il tuo sms ma intanto sbuffava", "ti stava scrivendo ma poi la segretaria si è inginocchiata sotto alla sua scrivania e si è distratto", "il destinatario sta fissando la tua domanda ma ha uno sguardo attonito", e noi continueremeo a nutrirci ed abbuffarci di questa falsa comunicazione ossessiva con il mondo intero, anche se forse, non siamo mai stati così soli in mezzo a tante parole.

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