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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Ti ho sentita

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E' successo oggi, come sempre d'improvviso, quando non me l'aspettavo. Ho visto quella tua luce che sottolineava ogni profilo, che segnava ogni piccola curva, illuminava venature e svelava trasparenze. Ho annusato strisce di aria che sapevano di te in maniera inconfondibile. Eri dentro ai suoni appena percettibili, un andare e venire frullante di ali e cinguetii, un rimestio sommesso, un sottile brulicare. Eri sopra ai miei passi veloci, eri onde nere vorticose sincrone e perfette, disegni sempre diversi fatti di puntini scuri e palpitanti, coreografie da incantarsi e rimanere con la testa rovesciata indietro per osservarle. Eri dentro ad una striscia rossa di sole che ha indugiato più a lungo sopra ai palazzi, sulle teste dei bambini all'uscita di scuola, accendendo nuvole dense. Eri nascosta nel giaccone che ho lasciato sul sedile della macchina perché il giorno era tiepido come una carezza e me la voleva prendere tutta questa carezza che tornava da me dopo mes

Opposti

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Quando faccio tre giri di quartiere per cercare il parcheggio sotto casa poichè ho la macchina carica di figli e zaini con peso specifico che sfiora la tonnellata, buste della spesa in fibra di mais scoppiato a vapore,computer pesante-sega capsula omerale,10 kg.di patate di Avezzano in offerta,libri in multistrato di faggio e per giunta piove a dirotto, quando alla fine mi arrendo, parcheggio lontanissimo, mi carico come un mulo, brancolo senza equilibrio tentando di tenere per mano i miei bambini, arrivo sotto casa, ma proprio sotto casa, con il fiatone, le fitte dolorose che si rincorrono su tutta la colonna vertebrale, le buste già slabbrate, il contenuto ad un passo dall'asfalto... e lui o lei, con la faccia beata e non curante, esce placidamente dal parcheggio più vicino al cancello d'entrata di casa nostra, lasciando un vuoto immenso. Quando è venerdì mattina, ho già portato i miei bambini a scuola, la casa è silenziosa e tiepida, quando preparo il caffè, monto la schi

Un nuovo anno

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Il nuovo anno. 2016, non significa ancora niente questo numero per me. Anche l'anno scorso a quest'ora,il 2015 era un numero che significava poco o niente nella mia vita. Ora il 2015 è un numero pieno di cose accadute, giorni dimenticati per intero, ore ed ore di lavoro che si sono susseguite, caffè bevuti a metà, mal di testa di cui non sono rimaste tracce nelle fibre del dolore, sogni e notti senza pace, parole, scuse, bugie, paure, a tratti terrore, sale operatorie e cicatrici nodose. Dodici rate di mutuo pagate facendo continue acrobazie, bollette del gas ed una casa in montagna per vivere un'estate caldissima e complicata. Il 2015 è stato lungo un anno e pesavamo quella cifra di chili lì noi quattro tutti, lo scorso anno avevate sei e dieci anni voi, ed io 40 per la prima volta, nel 2015 ho avuto quarant'anni e non è stato tanto diverso da averne avuti 36.O forse si a pensarci bene. I capelli sono cresciuti, e le mani hanno una macchia scura in più. Il 201