Facciamo piano




Lascia che ti sbottoni lentamente la camicia.
Fammi avvicinare all'odore caldo del tuo petto e fammi restare lì per un po' a respirarlo.
Sta fermo e permettimi di piangere davanti alla tua pelle pallida, che ancora non ha visto il sole di questa stagione.
Fai in modo che io possa seguire il verso di ogni tuo singolo pelo, con un dito, con la lingua, con i miei occhi.
Lasciami scoprire il tuo collo grande per guardarci dentro la vita che ti fa battere ancora.
Fatti raggiungere dalle mie mani, lì all'attacco delle tue cosce che hanno corso tanto, fammi scorrere con i polpastrelli la tua spina dorsale dentro la quale sono scivolati dolori e piaceri, fremiti e brividi, di tutta una vita.
Mostrami la cicatrice, la falla, lo sbreco incisi sulla tua carne.
Fatti baciare tutto, fatti baciare le palpebre e le ciglia lunghe dei tuoi occhi miopi.

Io e te, per un intero giorno, per un'intera notte, facciamo piano.

Commenti

Anonimo ha detto…
Scrivi da far venire i brividi, ti leggo da tempo, non commento mai.
Non sei da commentare.
Credo il tuo sia un livello di scrittura davvero alto, leggerti è un piacere intenso che mi vivo in silenzio, quindi tornerò zitto.
Nessuno sa che seguo questo blog e che ti cerco ogni giorno.
Attraverso le tue righe, passano tante emozioni e non so che darei per essere il destinatario della poesia che ogni tanto lasci andare su queste pagine.
Brava davvero.
Ti seguirò ancora in silenzio.
Emme ha detto…
Vorrei ascoltassi la melodia della nostra vita.
Le note dipinte.
Le stonature.
I tasti neri i miei pregi e difetti.
I tasti bianchi i tuoi difetti e pregi.
Insieme
facciamo piano.
silvia ha detto…
Cari lettori e commentatori, scrivere ha un senso più forte grazie alle vostre righe, alle vostre parole, ai vostri pensieri.
Strisce nere di chi legge le mie strisce nere, una specie di miracoloso fenomeno che non finisce di stupirmi, mai.
Emme, anche io vorrei.

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