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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Senza tu

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Fuori c'è un autunno ventoso, appena arrivato, vedo gli alberi muoversi, sento il loro fruscio, bevo un tè caldo, ed ancora intravedo il segno del costume sul mio collo, ultimi strascichi di un'abbronzatura estiva, già lontana. I giorni, frenetici e pronti per essere dimenticati insieme ad un altro milione di altri giorni di lavoro e corse e cene e scuola e merende e panni da stendere, a volte si bloccano, si impuntano, inciampano e non puoi più dimenticarli. La lente che guarda quei giorni diventa larga, attenta, precisa, quasi paranoica nella ricerca di un particolare, di una modificazione, di uno spostamento. Arriva un giorno che sembra uguale agli altri fino al momento in cui non ti dicono "il tuo amico ha avuto un incidente", ed allora ti fermi e vai da un'altra parte, non la solita parte, vai incontro a lui, sperando di trovare qualcosa di buono, qualcosa che ti faccia pensare che possa svegliarsi e tornare a parlare con la stessa voce di prima, con l

Il punctum

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In un bellissimo libro sulla fotografia, "la camera chiara" Roland Bathes,afferma che nelle foto, sono presenti uno studium ed un punctum. Il primo provoca reazioni razionali in chi guarda la foto. Il secondo accende la parte emotiva, colpita da un particolare. Il punctum è applicabile un pò ad ogni cosa della propria vita, il punctum è il centro vibrante dell'esperienza che vivi, vedi, sperimenti. Il punctum è la summa delle sensazioni, il riassunto estremo dell'esperienza emotiva, il battito che accelera, il respiro che si fà più consapevole, la pelle percorsa dai brividi, l'occhio che si accende in un guizzo di curiosità ed appagamento. Il punctum può essere scoprire che qualcuno abita e stende i panni dentro la Piramide cestia al centro di Roma,l'odore del fazzoletto di tuo nonno messo nel taschino,una frase dei tuoi bambini che ti ha torturato per tutta la notte, il punctum di "Up" il cartone animato è certamente rappresentato dalle due p

Il barbiere vintage

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I miei bambini si recano assieme a me, da Enzo il barbiere storico del nostro quartiere, per sfoltirsi le chiome incolte. Enzo ha una barberia rimasta identica a come'era circa trenta-quarant'anni fà, come in un fermo immagine. Tutto intorno alla berberia di Enzo si è modificato:la strada si è riempita di macchine, hanno aperto supermercati e lounge bar, solarium e frutterie etniche, ma la barberia resta tale e quale, immutata e fedele a sè stessa. Prima di Enzo, lì dentro, faceva il barbiere suo padre, perciò Enzo è cresciuto imparando quel mestiere, giocando fra forbici e brillantina, fra spruzzini e lame per rasatura maschia. Le poltrone della barberia sono di pelle rosso amaranto, sono sbucciate qua e là e si può usufruire di cuscinoni di velluto verde pisello per farci stare più alti i bambini che si fanno tagliare i capelli da codesto personaggio. La carta da parati ha fioroni ormai sbiaditi, ci sono pile di asciugamani che temo, siano i medesimi degli anni settanta.

Primo Settembre

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L'ombrellone 132 dello stabilimento Tramontana si è chiuso definitivamente, ci sono rimaste appese sotto, avventure e segreti di questa strana estate. Un giro intero, 31 giorni esatti, dieci scatolette di tonno, tre insalate di riso, mille docce, tante buche nella sabbia, liti, silenzi, messaggi, partenze folli, un dente spezzato, un'emorragia, le gocce oleose e tiepide per placare il mio cuore in tumulto, due creme protezione totale, un'amore insieme sulla sedia, di pomeriggio che abbiamo pianto per la commozione tutti e due, due bronchiti, sei asciugamani pieni di sabbia e profumo dei nostri bambini, pochi caffè la mattina presto. Qualche pianto, trenta foto sceme per ricordarmi di essere dimagrita tanto, per ricordarmi di essere felice. Uno spettacolo di giocolieri, un sonno agitato pieno di sogni segreti da sorriderne la mattina, gli occhi trasparenti dei miei figli dentro al mare, saltando e nuotando. I meloni con il prosciutto crudo, i termometri ed i ventilatori