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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

"Benvenuti a Camillandia..."

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Viaggio Roma-Villa Zara, io e la mia unica nipote femmina,circa un'ora e 15 minuti di percorso, lei parla e racconta fluida e leggera com'è: "Sai zia, io sogno di vivere in un mondo diverso, sia quando dormo che quando penso, è un mondo particolare si chiama Camillandia, parliamo una lingua che conosciamo tutti su quel pianeta anche se è grandissimo, è un mondo colorato, pieno di natura, nessuno sporca i prati, nessuno muore, ci si ammala solo di una febbre di rinascita che quando se ne và, stai meglio di prima, tutti si preoccupano per gli altri, non esistono cattivi nè prigioni, per esempio se uno diventa cattivo, viene sparato fuori dal pianeta e spedito lontano con una rotella grande. Berlusconi lì non esiste è stato sparato via dalla rotella molto tempo fà ed è cattivo da un'altra parte ora. Ci si lava nei ruscelli a Camillandia, tutto è color arcobaleno come il giorno della mia festa di compleanno,cuciniamo erbe e frutta, non uccidiamo gli animali per la carne e

"Non sola..."

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Ho dovuto agganciare, assicurare, assettare i figlioli ai seggiolini ed agli alza-bimbo. Ho dovuto sorbirmi il piccolo che urlava chiedendo "caddo latte a biboron"mentre il biberon, in quegli stessi istanti, giaceva nella zampe pelose delle cagne dei vicini di villa Zara(casa dei nonni in campagna)che in realtà non sono cagne ma gazze ladre. Ho dovuto sorbirmi il grande che piangeva dicendo alternativamente:"mi viene da vomitare, mi sento svenire". Ho finalmente visto il piccolo addormentarsi stremato senza biberon, scrutandolo nello specchietto retrovisore,per poi vederlo risvegliarsi dieci minuti dopo urlando peggio di prima, molto più sudato, molto più arrabbiato e molto più furioso. Ho dovuto fare la spesa mettendo entrambi dentro al carrello perchè a casa non c'erano nè il pane nè il latte. Ho dovuto dire circa venti volte "no non possiamo comprare..."ed i puntini erano di volta in volta sostituiti da nomi quali:polaretti, patatine fritte, coppa p

"Sola..."

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Non ho dovuto assicurare nessuno ai seggiolini, allacciare cinture e ganci, nè chiudere le sicure dall'interno. Non ho dovuto caricare vestiti, pannolini, maglioncini, nè biberon e biscotti per il viaggio, in caso di traffico. Non ho dovuto ascoltare:"la mattìna del tapo ha un buto nella domma", ma la musica che piace a me. Ho potuto viaggiare godendomi il tramonto lungo come un sospiro d'innamorata e cantare piano. Ho potuto parcheggiare in un centro commerciale gremitissimo di persone in cerca di affari, senza avere il terrore di perdere nessuno, io rimanevo esattamente lì dov'ero. Ho potuto vagare nel mio negozio preferito di cose per la casa, comprando un tappetino color burro senza dover fermare il piccolo con la gamba inchiodandolo al muro e richiamare il grande che saltava sui piatti di porcellana. Ho potuto acquistare tre litri di bagnoschiuma al miele biologico italiano, senza sentire critiche e tiritere da parte del maschio più grande. Ho potuto non cena