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Visualizzazione dei post da 2011

Sono pronta

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Questo, signori e signore, sarà l'anno del dragone, l'anno della rinascita, l'anno del rinnovamento, l'anno della rivoluzione, del cambiamento, del nuovo, dell'inatteso tanto atteso, della cura e della guarigione. Questo, cari amici ed amiche tutte, sarà un anno incredibile, con i botti, con i fuochi, con le miccette, con i tricchetracche. Questo anno prevedo grandi cose per me medesima, anzi grandissime. Questo sarà l'anno del riscatto, dell'affrancamento, dell'abbandono delle zavorre negative. Quest'anno sono pronta per un balzo evoluzionistico, per una svolta epocale, per novità immemorabili. Quest'anno sono pronta per: diventare vegetariana, tornare a danzare, perdere venti chili e scendere sotto peso, allenarmi nel parco anche con la pioggia, farmi tagliare e ricucire la pancia come avrei dovuto fare da tempo, curarmi i denti, raddrizzarmi la schiena, pubblicare il mio primo libro, fare fotografie eccezionali con una macchina fotografica mer

Ascoltando il Natale

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La notte di Natale è successa una cosa che non accade mai. La notte di Natale sono andata a letto prima di tutti gli altri componenti della mia famiglia. Solitamente mi infilo a letto dopo aver pulito, rassettato, preparato, lavato, raccontato, cantato, sgridato, accarezzato i miei bambini, mi addormento sempre per ultima e mi sveglio per prima. Il 25 sera no. Il 25 sera alle 23e10 mi sono infilata nel lettone soffice, pieno di coperte calde, struccata e profumata di crema per la notte, e mi sono sdraiata nel buio ad ascoltare il mio sonno misto alle voci della mia famiglia che arrivavano dal salone pieno di lucine natalizie e di regali da montare e godere fino a tardi. Si sentivano le parole del piccolo che ormai chiacchiera e canta, del grande che faceva la telecronoca della gara che si stava tenendo sulla pista nuova di zecca, gli effetti sonori del padre dei piccoli che forse si stava divertendo più di loro con elicotteri e portaerei. Io non c'ero e li spiavo da una tana nascos

Pisellocentrismo e generali cartaginesi

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Il mio bambino piccolo biondo e monello come Gianburrasca, si è dato ufficialmente all'onanismo spinto. Egli si smucina l'arnese a qualsiasi ora del giorno e della notte, davanti a tutti, o in solitaria seduto sulla sua poltroncina di gommapiuma. Se provo a rimettergli gli slip od a rivestirlo completamente, mi dice:"no mamma laccia il pisellino libero vojo rilassarmi". Spesso gira per casa con questo pistolino fra le mani e se ti incontra lungo il tragitto ti dice candido:"guadda ho i pisellino gvosso gvosso". Quando guardiamo un cartone animato tutti insieme seduti sul divano, lui estrae il roseo compagno e ci gioca con non chalance. Presa in contropiede perchè il primogenito è al contario molto tardivo rispetto a queste pratiche e soprattutto non le ha mai sottoposte alla nostra attenzione, mi trovo impreparata ed un pò dubbiosa sul da farsi. So' che non devo proibirglielo ma neanche permettergli di smanettarsi allegramente persino durante il pranzo d

Rime e lavagne

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Per la prima volta sono entrata in camera dei miei bambini e sulla lavagna c'era un disegno fatto dal grande che rappresentava una bambina sorridente con un mare di capelli lunghi, le braccia aperte e sopra la sua testa tanti cuoricini rosa e la scritta enorme:"Elisa P." Elisa P. è una compagna della prima elementare del primogenito, una bambina che lo emoziona, magari un primo abbozzo d'amore e lui non me lo aveva raccontato. Non era mai successo. Allora, visibilmente scossa da questa dimostrazione di crescita silente, gli ho chiesto:"ma tesoro è un disegno meraviglioso, e questa deve essere proprio una bambina speciale per te, è così?" "si certo mamma, è molto bella e simpatica, mi piace tanto" "che bella cosa, credi che anche tu possa essere speciale per lei, credi che sia ricambiato questo affetto particolare?" "credo proprio di si mamma" "e cosa te lo fa' pensare cucciolotto?" "perchè mi chiama Montanucci

BiscotTiAmo?

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Metti quattro madri, quattro bambini ed una nella pancia, una casa decorata per Natale, le musiche tintinnanti, le lanterne rosse con le candele bianche, la farina, le uova, lo zucchero, quattro ciotole, una per ogni coppia genitore femmina-figlio/a, la cannella ed i lamponi, tre ricette da realizzare, uno stampo a forma di stella, tanti pirottini natalizi da riempire, libri con storie di Babbi ed elfi da leggere sul tappetone. Metti tutto questo, compresa una gran voglia di stare insieme senza pressioni esterne, senza orari pre-stabiliti, senza richieste improrogabili. Metti un bisogno fortissimo di chiudere fuori tutto il caos e rintanarsi nel nido, sfornando biscotti fatti con le mani dei nostri figli, e frutti di bosco schiacciati sui muri, cucchiai straripanti di marmellata di ciliegie, e domande limpide e pulite come l'acqua, provenienti dalle loro labbra. Metti tutto questo, non dimenticando la capacità tutta femminile di creare un clima bellissimo di festa ed accudimento ed

"Quando..."

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Quando imbocco finalmente il vialetto che mi porterà a casa, e mi accolgono gli odori del piccolo condominio in cui abito, quando riconosco il profumo della cena di quelli del secondo piano, il soffritto che proviene dall’attico, il detergente dei pavimenti usato per l’androne anni 60. Quando guardo appena un po’ sopra la mia testa e scorgo la luce accesa della nostra cucina, quando indovino con le orecchie il frastuono dei miei figli piccoli, avverto la musica che amano, giungermi a tutto volume, quando sbircio il lembo della tendina di lino bianco, quando capisco che sto’ per scrollarmi un’intera giornata dalle spalle, la borsa stracolma di cose, la valigetta del portatile che mi sradica le braccia. Quando entro nella scia odorosa di camini accesi, nell'aria invernale che pizzica le narici come uno schiaffo inaspettato, nel vento freddo che si incanala nel piccolo vialetto fiorito... Quando pregusto il loro abbraccio, il loro odore, la loro stretta, allora, esattamente in quell’i

Innamorarsi in libreria...

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Vago nel mio negozio preferito di sempre:la libreria, alla ricerca di un regalo per un compagno di classe di Giacomo, ho un mal di testa pulsante, un ciclo stile alluvione autunnale, i capelli unti come solo gli ormoni femminili sanno rendere tali ed un pezzetto di morte nel cuore. Finalmente, ad un certo punto trovo Il Libro. E' un libro bellissimo per un bambino di sei anni. "Ha una grafica a dir poco spettacolare" penso massaggiandomi le tempie dilaniate dal dolore. Leggo due piccole righe di questo libricino profumato di nuovo e le parole mi catturano definitivamente, lo accolgo fra le mie braccia e lo porto in cassa. Lo passo distratta al giovane cassiere vestito di rosso come la mia libreria preferita e lui dice:"questo libro è meraviglioso..." Alzo gli occhi e li punto in quelli che scopro essere due bellissimi occhi azzurri montati su un faccino piacevole e fresco, balbetto:"come scusi?" "no, dicevo che è un libro bellissimo, l'ho lett

A volte non basta

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Lavando il radicchio treviggiano alle dieci di sera, dopo una giornata claustrofobica con i figli chiusi dentro casa che hanno distrutto le mura della stessa e te stessa, pensavi:"a volte non basta tutto questo, perciò ora la devi finire con questo radicchio e la programmazione coatta, gli incastri millimetrici, gli impegni improrogabili, gli appuntamenti sul filo di lana calcolati al minuto spaccato. Basta con l'occuparsi solo della famiglia, del bucato, del lavoro cronicizzato ed agonizzante, della tovaglia con la macchia di candela anche se di candele sono mesi che non se ne accendono, basta con queste due notizie che ti girano nella testa solo grazie al traffico di Roma ed alla radio mal sintonizzata, basta con i libri letti solo facendo la cacca ed interroti dai blitz dei bambini non rispettosi della tua privacy. Basta con l'assenza di teatro e di cinema, di gite ai musei o viaggi per scoprire nuove fette di mondo, basta pensare a quanto sei diventata grassa e triste,

Felicità...

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"Sono felice mamma" sibila nel mio orecchio frenetico, di prima mattina, il mio figliolo piccino picciò. Allora mi fermo, placo le mie mani e rallento i pensieri programmanti azione per azione,minuto per minuto, attimo per attimo per tre e quattordici. Lo guardo dritto dritto negli occhioni azzurro cielo, e gli dico:"davvero amore sei felice?sono contenta, non sai quanto sono contenta di questo, se tu sei felice anche io sono felice" "si mamma, sono felice e contento" ribadisce il nanetto interponendo la lingua fra i denti mentre pronuncia la "S" e risultando ancora più irresistibile per questo. "E tu Giacomino da Todi, sei felice tu amore?" chiedo al figlio grande sempre più accigliato, incupito ed arrabbiato. "Felice di che?" Le drastiche modifiche del nostro menàge familiare, devono essere apportate con urgenza, tempestività e risolutezza.Ora.

Esiste un mondo...

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Esiste un gruppo di mamme che sosta davanti alla scuola elementare, ogni mattina, in ogni stagione. Sono mamme vestite alla perfezione, spesso con la messa in piega fresca di parrucchiere, le scarpette alla moda, il trucco impeccabile. Sono mamme che chiacchierano amabilmente, berciano e si chiudono in un cerchio impenetrabile ai più. Sono mamme casalinghe, libere dagli impegni con i figli dalle otto e mezza alle quattro e mezzo, sveglie e moderne, pronte per provare l'ennesimo bar della zona e stilare la classifica del miglior cappuccino schiumoso e del cornetto più friabile. Le mamme casalinghe vanno al bar tutte le mattine, chiacchierano dei loro figlioli, dei mariti, di ciò che prepareranno per cena, spesso, vanno a correre tutte insieme al parco, con la tuta e gli elastici nei capelli, affrontano la dieta del momento e fanno shopping di gruppo. Esiste un mondo di mamme molto diverse da lei medesima, che arriva davanti alla scuola elementare tutta stropicciata solo tre volte a

Un angelo...

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"Il suo bambino piccolo e biondo è dolcissimo, obbediente, sempre allegro e solare, coccolone, adorabile e non fà mai capricci. Sa' signora il suo bambino è davvero un bravo bambino, ascolta tutto quello che diciamo qui al nido e lo elabora facendo sua ogni regola ed ogni routine, ha capito tutti i momenti della giornata tipica di questo asilo. Si figuri che sparecchia, apparecchia, non litiga mai con nessun bambino, lo cercano tutti, è un gran compagnone, è sempre sereno e sorridente, aiuta gli altri bimbi in difficoltà, da' la mano alle maestre in giardino, si lava le mani e rimette a posto sapone ed asciugamanino, è responsabile delle sue cose ma non geloso. Questo bambino non è mai stato aggressivo con nessuno, non ha mai restituito neanche uno spintone. E' un bambino molto tranquillo ed indipendente, rispetta i divieti ed i "no" senza alcuna difficoltà, non ha mai lanciato oggetti, nè fatto dispetti a nessuno, non è mai vendicativo nè rabbioso. Complimen

48 ore con mia madre

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Per una serie di inspiegabili congiunzioni astrali, casi fortuiti, impegni epocali ed incastri complessi, la mia mamma, ha lasciato la campagna per stare ben due giorni, dico due giorni a casa nostra, con noi. I bambini erano felicissimi ed eccitati e ripetevano:"davvero nonna dorme da noi?"e saltavano a destra e a manca. Si è portata dietro uno spazzolino da denti, il filo interdentale, un pezzo di cristallo di rocca per deodorarsi(con il quale io puzzo come un cavallo sotto sforzo mentre lei no), il suo solito abbigliamento fuori stagione e scomodissmo con i tacchi e le scollature, ed infine due pensierini per i miei figlioli. E' stata discreta ma presente, ha bevuto vino bianco con Marco e riso osservando i nani che ballavano scalmanati. E' rimasta con noi giorno e notte, ha preparato il latte caldo ai nani ed il pane e marmellata, ha detto a me:"siediti e fai colazione un minuto tranquilla". Ha preparato il pranzo, sistemato i panni, stirato le lenzuola,

Riunioni elementari

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La prima riunione della prima elementare del tuo primo figlio, è una cosa importante. La prima riunione dei genitori con le maestre della prima elementare sezione A, è cosa imprescindibile, seria, improrogabile. La prima riunione della prima elementare serve al genitore per conoscere le maestre, alle maestre per conoscere i genitori, ai genitori per conoscere gli altri genitori e cosa li aspetterà per le feste di compleanno dei prossimi cinque anni. La prima riunione della prima elementare è un appuntamento di quelli ai quali non si può dire di no, un'ottima ragione per chiedere un permesso al lavoro, un motivo per il quale uscire anche con trentotto di febbre. Alla prima riunione della prima elementare ti informano sull'andamento dell'intera classe, ti spiegano che aria tira, ti illustrano le gite che verranno e ti presentano il pof, ovvero il piano dell'offerta formativa (e non il popof col colbacco della canzone sbuffa sbuffa e dopo un pò...). Alla prima riunione del

Se tu fossi qui...

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Se nonno Peppe tornasse anche per un solo giorno qui a casa mia, lo porterei a raccogliere lumache dopo un acquazzone d'autunno, a mangiare patate alla sagra di Leonessa, a respirare boschi e ad arrostire castagne, se nonno Peppe tornasse almeno per un pò, resterei ad ascoltare i suoi indovinelli bislacchi ed a ridere davanti ad un buon bicchiere di vino rosso. Se nonna Lina tornasse anche solo per un giorno, la porterei a casa mia e preparerei con lei le frappe, il ciambellone e le fettucine, se fosse qui almeno per un pò, ascolterei i suoi racconti difficili, la sua vita arrampicata in salita come una capretta secca e testarda, le farei un massaggio per vedere se è davvero impossibile farla rilassare. Se zia Adele tornasse anche solo per un giorno, ah se zia Adele venisse da me che gioia sarebbe, le farei conoscere i miei figli perchè non li ha mai visti, daremmo da mangiare alle galline insieme e ci fumeremmo una sigaretta di nascosto da suo marito anche solo per ridere come bam

Non ce l'avevano detto

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"Non ce l'avevano detto" pensavo stamattina, quando all'alba ho tirato uno schiaffo al figlio grande appena entrati in macchina. Sveglio da venti minuti aveva già ricevuto tre sgridate, una tazza con latte tiepido, una raccomandazione avvilente di non restare indietro con i compiti in classe, ed uno schiaffone sul viso...un record. "Non ce l'avevano detto", ho pensato sei anni fa quando non riuscivo a calmare il pianto di mio figlio appena nato, e non avevo latte a sufficienza, e non avevo la medicina giusta per fargli passare la febbre ed il dolore, e non avevo la forza di alzarmi dal letto per la decima volta consecutiva quella notte. Non ce l'avevano detto che al parco con i propri figli, ci si può annoiare, smarrire, appanicare. Non ce l'avevano detto che insieme non avremmo più visto un film per intero, nè frequentato una festa fino alla fine. Non ce l'avevano detto che sarebbe stato difficile ritrovare la voglia di fare l'amore dopo

Parliamoci chiaro...

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"Ma piccolo carciofo secco di mamma, perchè, mi chiedo perchè questi compitini bellissimi che vi stanno assegnando in codesta prima elementare famosa per saggezza e potere educativo indiscusso, ti creano tanta ansia e fatica?insomma a' mamma, ma perchè non voj fà li compitucci belli?scrivere è meraviglioso, disegnare è fantastico, fare le schede per i pre-requisiti è favoloso, su ragnetto bello, applicati un pò, non mi vorrai andare male a scuola eh?io non l'avevo preventivato nei miei sogni di madre" "mamma dai, a me non và di fare i compiti, i compiti sono noiosi, io voglio giocare, giocare non mi annoia mai, mi piace muovermi e non stare seduto, mi piace correre e non scrivere" "ma tesoro santissimo, sono tutte cose che dopo la scuola potrai fare comunque, questo è il momento dei compiti, quell'altro sarà il momento della corsa, anche in Footloose dicevano così: , dicevano una roba così in footloose, dai, torna ad essere bravo e diligente come se

Rumore di mamma

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"Bambini sveglia è una splendida giornata, forza, sentite che profumo ha la mattina presto, dai, sù, bambiniiiii!adesso si fa colazione in armonia senza capricci dai, guardate che bel latte caldo con il miele vi ha preparato la mammona, no, no, attenzione, così rovesciate il latte, nooo, la tovaglia appena stirata, o porca pupazza, và bene fa niente la cambiamo, dai non vi litigate i cereali li abbiamo appena comprati ce ne sono ben...noo 533 grammi di anellini al miele tutti sul pavimento!(133 grammi erano in regalo, ma che cifra è poi 133? fate 140-130 e che cavolo), ma perchè tutti per terra di nuovo?non è possibile, ora come faccio?se li aspiro si strozza il folletto (un'immagine truculenta:un folletto strozzato stramazzato al suolo bleah!)se li scopo li lancio ovunque, se li raccolgo a mano una alla volta finirò quando Giacomo andrà alle medie, insomma, possibile che non si possa fare una colazione in grazia di Dio?ora mangiate pane e marmellata, ecco, mastica bene, dove

Rumore di figli

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"Mammaaaa!ce l'avevo prima io, non è vero l'ho preso io ieri, l'ho lasciato solo per dormire, aiutoo mi strappa i capelli, stump, sbam, sdradaddan, stunk, aiòòò, mi ha fatto male stupido di un fratello, ahhii mammaaaaa!lo vedi però come fà, io stavo giocando in pace, mamma mi sentiiii? mamma guarda che ha preso, oddio ha rovesciato la pipì dal vasino al pavimento, no è mio, no mio, no ti ho detto che è mio piantala, è vero che è mio mamma?è vero che è mio da sempre?no a mioooo, mamma corrii si è spaccato la testa, aiuto, stdeng, statatam, mi ha schiacciato un dito, agliuto mamma dà botte a me, ha dato u pissico, mamma voglio un succo, pure io, no l'ho detto prima io, no io, no ioooo, allora tu il latte, no vojo latte vojo succo pera, allora io succo all'arancio, pure io, no tu hai detto succo pera, no arancio, noooo brutto, sei deficiente?sono stanco io non lo volevo sto' fratellino, oh nooo!statratam, ha distrutto la portaerei, mammaaaa!corri, guarda che h

La linea sottile

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Talvolta, quando poggio la mano sul petto dei miei bambini che dormono, resto ferma a pensare che quel calore delicato, quello scorrere di sangue tiepido dentro a reticoli leggeri ed azzurri, quel pulsare ritmico dei loro cuori, quella trama sottile e trasparente della loro pelle bianca, quel fragile equilibrio fra respiro ed aria pulita, creano una linea sottile, troppo sottile, fra la gioia ed il dolore. Questo indugiare della mia mano nell'incavo dei loro pancini prominenti, che salgono e scendono in un commovente gioco di tempi perfetti, mi sconvolge ed atterrisce. Quanto sono assurdamente vicini il benessere e la paura, il fluire preciso e l'intoppo, la fame e la sazietà, il sonno ed il risveglio, la serenità e l'angoscia più nera. I territori dell'Uomo sono tutti ad un passo l'uno dall'altro, raggiungibili in punta di dita, al mutare anche di un solo, impercettibile alito di vento.

Ambulanze, destini e sirene

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Nel traffico estivo, arroventato e confusionario, intravedo un'ambulanza ferma accanto ad un marciapiedi, a pochi metri dalla nostra macchina ripiena di figli. Penso improvvisamente ai destini che si incrociano uno sopra all'altro, alla morte che ci sfiora la pelle ogni secondo, alla malattia in agguato sotto al letto di ognuno di noi. Mi immergo in pensieri cupi e reali come l'aria che respiro, mi sorprendo a pensare che viviamo solo in attesa di una malattia, della morte furiosa e cieca, del dolore più atroce,sopravviviamo in silenziosa attesa del peggio, cercando di respirare piano e di non dare troppo nell'occhio. La macchina riprende a camminare a strappi e ci avviciniamo sempre di più all'ambulanza spalancata, allora penso che viviamo tentando di passare inosservati almeno un'altra estate, speriamo che la morte ed il dolore, ci lascino in pace ancora un pò, noi e tutti quelli che amiamo, almeno fino a che non ci sentiremo pronti, perchè oggi propr

"Calabrese-aramaico"

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In vacanza nella terra di Calabria, siamo in affitto nell'appartamento di un privato, che ovviamente lascia il suo cognome sul citofono anche per i 15 giorni in cui viviamo lì noi quattro romani in trasferta. Il figliolo grande, ogni volta che rientriamo a casa vuole citofonare come per avvertire del nostro arrivo irruento, la bislacca dimora. Ogni volta, prima di citofonare mi chiede timoroso se sia quello il tasto giusto da pigiare. Una sera, presa confidenza con gli spazi citofoneschi mi domanda:"suono qui mamma, dove c'è scritto il nostro cognome ok?" "Amore ma non lo vedi che quello non è il nostro cognome? ormai sai riconoscere le sillabe e leggerle correttamente, non vedi che questo cognome inizia con Ca mentre il nostro inizia con Mo?" "Si che lo vedo, posso leggerlo pure tutto se è per questo ma pensavo che fosse il nostro cognome ma scritto in Calabrese..." La comitiva calabra, prima in assoluto nella storia di mio figlio gr

"Identikit"

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Ha due occhi azzurri come fiordalisi, i capelli biondi e la pelle di luna. Ha il portamento di un rugbista, il passo di un caterpillar, il piglio di un monello d'altri tempi. E' malandrino e dolcissimo, testardo e disobbediente, furbo e gentile. Ha una buchetta sul petto come suo padre e dei denti enormi e bianchissimi. Sorride con le labbra ma anche con le guance, la fronte e le orecchie. Parla come un'avvocato durante un'arringa pur avendo solo "du anni" come dice lui. Adora suo fratello e lo cerca anche di notte, gli chiede:"posso vedele cosa fai Mammomo?"oppure gli dice:"ti voglio tatto bene fatello mio" e poi lo spinge via con uno strattone inaspettato. Mangia quello che dice lui quando dice lui, è refrattario alle regole ed alla disciplina, è in moto perpetuo e non si ferma mai se non cinque minuti prima di crollare addormentato chiedendo il suo amato:"caddo latte e miele". Si accoccola con una dolcezza profonda

"Soli..."

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Due docce all'alba insieme stretti stretti, tre colazioni al bar seduti con cappuccini pieni di schiuma e cornetti caldi. Quattro film sul divano, tre commedie italiane e "la versione di Barney", sei friselle integrali con i pomodori ed il basilico, svariati incontri romantici prima di addormentarci ed appena svegli, grattini a profusione sul divano, piccole confessioni. Un vaglia per prenotare la nostra prima vera vacanza al mare con i piccoli, mezzo cocomero tagliato a tocchetti e mangiato uno accanto all'altra seduti per terra, appuntamenti all'uscita dal lavoro e tanto tempo davanti a noi da non sapere da dove incominciare, una passeggiata al centro sottobraccio, una cena a lume di candela, una margherita ed una fiori di zucca a San Lorenzo come vent'anni fa'. Tre giorni senza i figlioli, in trasferta dai nonni in campagna, possono risollevare le sorti di qualsiasi coppia, anche quella più in panne. Buone vacanze a tutti.

"Benvenuti a Camillandia..."

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Viaggio Roma-Villa Zara, io e la mia unica nipote femmina,circa un'ora e 15 minuti di percorso, lei parla e racconta fluida e leggera com'è: "Sai zia, io sogno di vivere in un mondo diverso, sia quando dormo che quando penso, è un mondo particolare si chiama Camillandia, parliamo una lingua che conosciamo tutti su quel pianeta anche se è grandissimo, è un mondo colorato, pieno di natura, nessuno sporca i prati, nessuno muore, ci si ammala solo di una febbre di rinascita che quando se ne và, stai meglio di prima, tutti si preoccupano per gli altri, non esistono cattivi nè prigioni, per esempio se uno diventa cattivo, viene sparato fuori dal pianeta e spedito lontano con una rotella grande. Berlusconi lì non esiste è stato sparato via dalla rotella molto tempo fà ed è cattivo da un'altra parte ora. Ci si lava nei ruscelli a Camillandia, tutto è color arcobaleno come il giorno della mia festa di compleanno,cuciniamo erbe e frutta, non uccidiamo gli animali per la carne e

"Non sola..."

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Ho dovuto agganciare, assicurare, assettare i figlioli ai seggiolini ed agli alza-bimbo. Ho dovuto sorbirmi il piccolo che urlava chiedendo "caddo latte a biboron"mentre il biberon, in quegli stessi istanti, giaceva nella zampe pelose delle cagne dei vicini di villa Zara(casa dei nonni in campagna)che in realtà non sono cagne ma gazze ladre. Ho dovuto sorbirmi il grande che piangeva dicendo alternativamente:"mi viene da vomitare, mi sento svenire". Ho finalmente visto il piccolo addormentarsi stremato senza biberon, scrutandolo nello specchietto retrovisore,per poi vederlo risvegliarsi dieci minuti dopo urlando peggio di prima, molto più sudato, molto più arrabbiato e molto più furioso. Ho dovuto fare la spesa mettendo entrambi dentro al carrello perchè a casa non c'erano nè il pane nè il latte. Ho dovuto dire circa venti volte "no non possiamo comprare..."ed i puntini erano di volta in volta sostituiti da nomi quali:polaretti, patatine fritte, coppa p

"Sola..."

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Non ho dovuto assicurare nessuno ai seggiolini, allacciare cinture e ganci, nè chiudere le sicure dall'interno. Non ho dovuto caricare vestiti, pannolini, maglioncini, nè biberon e biscotti per il viaggio, in caso di traffico. Non ho dovuto ascoltare:"la mattìna del tapo ha un buto nella domma", ma la musica che piace a me. Ho potuto viaggiare godendomi il tramonto lungo come un sospiro d'innamorata e cantare piano. Ho potuto parcheggiare in un centro commerciale gremitissimo di persone in cerca di affari, senza avere il terrore di perdere nessuno, io rimanevo esattamente lì dov'ero. Ho potuto vagare nel mio negozio preferito di cose per la casa, comprando un tappetino color burro senza dover fermare il piccolo con la gamba inchiodandolo al muro e richiamare il grande che saltava sui piatti di porcellana. Ho potuto acquistare tre litri di bagnoschiuma al miele biologico italiano, senza sentire critiche e tiritere da parte del maschio più grande. Ho potuto non cena

"Silviè và affà er caffè"

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Ho vissuto un'infanzia serena. Sono stata una bambina felice e spensierata. I miei genitori si amavano e ci amavano senza devianze o disturbi particolari. Mi piaceva stare al mondo e correre e giocare e mangiare, mi piaceva persino andare a scuola, leggere e studiare. Mi piaceva andare a trovare gli amici dei miei genitori, i miei cugini caciaroni, i parenti tutti. Sono stata una bambina senza troppe paure nè fantasmi radicati. Una sola cosa disturbava le mie tranquille serate, il mio relax post-cena, il mio stravaccamento sul divano insieme a tutta la mia famigliola. Una sola ombra oscurava il benessere di un film visto tutti insieme raggomitolati davanti alla tivvù. Una sola frase spezzava il mio tranquillo poltrire seguendo le scene d'amore più intense, od i thriller più agghiaccianti ed era:"Silviè và a fà er caffè",il senso è chiaro anche per chi non è un autoctono romano immagino, questa frase veniva pronunciata da mio padre nei momenti meno opportuni, nella pen

" Tenera bellezza rossa..."

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Faccio un bagno caldo a mia nipote, la rossa peperina con le lentiggini, la lavo con vigore dopo un'intera giornata passata ad annaffiare zucchine ed a saltare a piedi nudi nel fango. Le faccio lo shampoo, le metto il balsamo,le pettino i capelli morbidi come una matassina di lana merinos, chiacchieriamo di segreti di bellezza per giovani pulzelle in crescita. Mentre si spalma la crema sul corpicino sodo di pattini e giravolte, inizio ad asciugarle i capelli dicendole:"quanto sei bella tesoretta di zia, ma bella bella bella sai?" "non lo sò zia,non mi importa di essere bella" "Hai ragione nanetta rouge, a questa età non importa a nessuno se si è belli o meno" "no, è che a me non importa proprio di essere bella zia, a me basta che esisto per qualcuno..." "Ah, ho capito, è giustissimo questo,ora però ti faccio una meravigliosa pettinatura" "si và bene, insomma, a me importa solo che qualcuno stia con me e mi si fili, che sia impo

"Lento fluire..."

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Ieri sera, aria fresca, frizzante, energica, carica di atmosfera estiva di cene all'aperto e brace e balconi e giardini traboccanti gelsomini mielosi. Camminavo nella via vicino alla mia nuova casa per andare a votare nel mio nuovo seggio d'appartenenza. Le ciabattine estive ai piedi, il certificato elettorale fra le mani, scendevo giù per la stradina verso la scuola illuminata e mi sentivo emozionata. Lentamente, debolmente, pacatamente emozionata, guardavo gli altri votanti scendere dalle loro case nella serata inoltrata, tutti con lo stesso scopo, tutti con lo stesso sentire. Questo lento fluire, di persone unite nello stesso intento, questa sottile sensazione che forse, se lo vogliamo, qualcosa può cambiare,questa voglia di onorare uno dei rari strumenti che ancora possediamo per modificare il nostro presente ed il futuro dei nostri figli, mi ha scoperta felice e sorpresa. Sono tornata a casa ancora più lentamente scrutando i balconi e le persone sdraiate sotto agli alberi

"Lavorare stanca, vivere ancor di più..."

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Sono uscita dall'ambulatorio mezz'ora prima, perchè giù nel sotterraneo mi mancava l'aria, avevo il respiro mozzo, una sensazione di masso sullo sterno mi opprimeva l'esistenza. Sono uscita prima e mi sono immersa nel traffico scattoso ed adrenalinico di Roma, la mia città invivibile. Vivere in una città invivibile, lo dice la frase stessa, ha poco senso. Sono arrivata a casa senza fiato, lo stomaco contratto, i muscoli(si fà per dire)duri come sassi. Sono entrata in camera da letto tentando di prendere aria dalla grande finestra che dà sull'orto del vicino. Ho demandato la raccolta dei miei figli al padre dei miei figli, mi sono spogliata velocemente, avevo fame d'aria e di benessere. Ho annusato la mia tuta da casa di cotone leggero come una seconda pelle, l'ho indossata con le devozione che si prova per le cose "tue", quelle che hanno il tuo odore, la tua forma, quelle che rappresentano un pò chi sei, quelle che ti fanno sentire a casa. Mi trema

"Un sogno lunghissimo..."

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Il mio primogenito figlio legittimo, biologico, certificato, avente braccialetto identico al mio con su scritto il MIO cognome(è durato 24 ore, giusto il tempo dell'ospedale), sta per compiere 6 anni. Sei anni e quasi non mi sembra possibile sia passato tanto tempo, se mi concentro avverto ancora il peso della pancia che lo conteneva stretto stretto, i suoi piedini sul mio stomaco, quel fiatone da attesa, quella novità tanto grande da farmi madre. Se ci penso un attimo mi attraversano la mente le sue prime parole, quello sguardo furbo e profondo, quelle domande tenerissime e curiose, quel suo modo di preoccuparsi, identico al mio, quella sua fragilità di bimbo buono. Se penso a questi sei anni mi vengono in mente mille ricordi, le sue mani abbronzate che affondano nella sabbia, i suoi primi passi incerti, la volta in ospedale in cui mi diceva "mamma toglimi l'ape" ed invece era l'ago della flebo che gli ha salvato la vita. Se penso ai suoi anni ed alla storia di n

"Calma apparente..."

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E' venerdì, già tardo pomeriggio, quasi ora di cena, due lavatrici appena stese, si agitano nel vento caldo di queste lunghe serate luminose, la casa è pulita, ordinata, silenziosa. I bagni sono stati decalcarizzati, disinfettati, lucidati. I vetri sono stati resi praticamente specchi riflettenti, le librerie non hanno un filo di polvere, i panni asciutti sono stati sistemati nei rispettivi armadi e cassetti, stirati e piegati. La cucina è linda e pinta dopo ore di duro lavoro, un pò di stanchezza e dolore nella zona lombare, ma tanta soddisfazione mi empie il petto. Le tende svolazzano appena, ho i capelli appena lavati, croccanti e profumati, i piedi nudi sul parquet smacchiato e lucidato, la cena sobbolle appena sui fornelli, i bambini stanno per tornare dal parco.Tutto è perfetto, immobile, languido. Tutto è al suo posto, i giocattoli nei contenitori, i libri pop-up sugli scaffali, il bicchiere degli spazzolini da denti, brilla più dei denti stessi, i cuscini sprimacciati giacc

"Qualcosa non và..."

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Sono le otto di sera, incrocio per un istante me stessa nello specchio del bagno, sospiro e poi penso che a quest'ora della sera ho già: -Steso una lavatrice da nove chili all'alba, dovendo districarmi fra numerosi calzini che volevano assolutamente lanciarsi dal balcone -Preparato zaini, colazioni, figlioli e trasportato il tutto a scuola -Tentato di vincere i mille euro del botto alle otto(la mia data di nascita non è ufficialmente mai uscita, me possino cecà) -Parcheggiato in centro senza essere impiccata dagli altri cercatori di dimora automobilistica, agguerritissimi -Effettuato otto terapie ad altrettanti bambini piccoli e belli -Mangiato un'insalata di mais e pomodori con le colleghe, mentre ci si provava un vestito o si disquisiva di peli e cerette al miele, di divorzi e sesso, di come si stirano le camicie e dell'ultimo libro sull'autismo -Ritirato i nani dai loro luoghi di svago e lavoro(anche lì parcheggiare non è proprio semplice come bere un bicchier d&

"Lucciole per lanterne..."

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Sabato sera, improvvisamente la voce dei grilli, il loro frinire inaspettato in mezzo agli ulivi della Sabina, terra di olio, di pane, di genitori fuggiti in campagna. Sabato sera, dopo una cena già estiva, vicino al pozzo ed ai ciuffi di lavanda,dopo aver mangiato con appetito succhiandosi i polpastrelli unti di pollo,abbiamo incontrato le lucciole. Lucciole a macchie intorno a noi, tenendo i miei bambini per mano, piccoli brividi di freddo serotino e di piacere immenso,ciliegi carichi di promesse tonde e già quasi mantenute, i nostri passi sul brecciolino secco e croccante. Lucciole, moltissime lucciole punteggiavano la campagna davanti ai nostri occhi, lucciole a portata di mano, da sfiorare e da seguire coma una guida affidabile. Nella notte, che stava per iniziare con una luna tonda e bianca, camminavamo felici e sospesi...ancora una volta ho scambiato lucciole per lanterne e mi è piaciuto tantissimo. http://cenadamamma.blogosfere.it/2011/05/sogni-di-una-madre-stanca.html

"Saggezza primitiva"

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Certe volte i figli, anche se piccoli e scrocchiazeppi, ti forniscono spunti di riflessione e suggerimenti rilassanti. Certe volte i figli, sono fornitori di perle di saggezza, molto rare. A questo proposito racconto ai più (o meno)ciò che il mio figliolo grande mi ha detto, dopo che io mi sono visibilmente accorata, vedendo la loro camera ridotta ad un porcile mal frequentato, dieci minuti dopo averla, me stessa medesima, pulita, spolverata scarcagnata a dovere... "mamma, perchè hai quella faccia triste?" "perchè avevo appena finito di pulire e riordinare la camera, ed ora non si vede neanche più dove sono i letti..." "mamma, non devi essere triste, noi siamo solo dei bambini e dobbiamo giocare se no che facciamo?non sappiamo fare altro..." http://cenadamamma.blogosfere.it/2011/05/dieta-e-prova-costumetest-rapido-per-capire-se-sei-davvero-in-sovrappeso.html

"Sta solo crescendo"

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Mio figlio quasi seienne, ultimamente dimostra nervosismo, accessi d'ira, momenti di aggressività inconsulta,tendenza al capriccio molesto, alito pesante e diarrea. Esclusi l'alito pesante e la diarrea, che ho aggiunto solo per amor della castroneria linguistica, il resto è, drammaticamente vero. Per arginare tali manifestazione d'indubbio malessere psico-fisico, adotto la seguente linea d'attacco:improvviso. Improvviso risposte di grande dolcezza e voglia di discuterne, della serie "parliamone amore mio cosa c'è che non và?", e crisi di rabbia urlante della serie:"ma che cavolo ti piglia? eri tanto bono da piccino, adesso ti tiro uno sganassone".(Amo smodatamente le parole:sganassone, ceffone, sberla, schiaffo; le trovo fonologicamente molto piacevoli). A volte lo punisco in maniera eccessiva, a volte gli regalo smisurata pazienza. Niente di peggio dal punto di vista educativo e psicologico, lo sò, ma circa tre anni fà, ho fatto pace con la mia

"Solo due sogni..."

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Una cosa distrugge le mamme moderne, ed è certamente la mancanza di privacy, di uno spazio inviolato nel quale espletare le proprie funzioni intime e viscerali, in santa pace. Insomma, neanche quando siamo in bagno, veniamo lasciate tranquille. In particolare io, non avendo una porta classica che separi la stanza da bagno dal resto del mondo, ma possedendone una scorrevole senza possibilità di chiusura coatta, vengo puntualmente disturbata mentre mi lavo, vomito o defeco. Questo mi irrita e mi rende irregolare nelle attività intestinali,e di svuotamento energetico del chakra per eccellenza. L'altra sera, leggendo la lassativa copia del mio giornale di arredamento preferito, assisa sul mio water porcellanato, assisto all'entrata da saloon del piccolo figliuolo che mi chiede di lavarsi i denti,che morde una candela con gli incisivi superiori,e che infine, lancia un bakugan nel sifone della vasca. Dopo pochi minuti entra il padre dei miei figli che mi chiede se nel risotto è più a

"Riflessioni di madre"

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Spesso mi sorprendo a correre dietro ai miei figli, cercando di limitare i loro danni in giro per casa. Mi arrabbio se saltano sul divano perchè così facendo tolgono il telo che lo ricopriva e buttano giù i cuscini che lo decoravano. Mi innervosisco se lasciano le ditate sullo schermo della televisione perchè mi sembra così sciatto e unto da doverlo ripulire subito. Grido se sconvolgono il bagno facendo a pezzetti la carta igienica e affogando le macchinine nel water. Mi affanno per rimettere a posto i loro giocattoli sparsi ovunque, anche sul balcone, ed invoco un pò di pace, qualche ora di tregua, un momento tutto per me. Poi però, improvvisamente, mi capita di pensare che i miei figli se ne andranno da questa casa, lasceranno queste camere, abbandoneranno il divano con tutto il copridivano,smetteranno di essere i miei piccoli e penseranno di essere troppo grandi per addormentarsi ancora con me, o per abbracciarmi forte forte come fanno ora. Mi capita di pensare che le loro ditate sp